Il giorno di San Nicola

 

Il giorno di San Nicola Quando le antiche divinità governavano il mondo, Odino, il padre di tutti gli dei, d’inverno cavalcava i cieli sopra la Germania e la Scandinavia con il suo seguito di elfi e di spiriti e tutti i mortali che lo riverivano e lo onoravano venivano ricompensati con dei doni. Anni più tardi, il cavallo di Odino, gli elfi e gli spiriti divennero il seguito di un Santo cristiano di nome Nicola. Nicola proveniva dall’Asia Minore e veniva ricordato per i suoi poteri e i suoi numerosi miracoli. Era il protettore dei marinai perché si diceva che potesse calmare le tempeste in mare ed anche il protettore dei ragazzi, poiché aveva compiuto il miracolo di riportare in vita tre giovani che erano stati brutalmente assassinati.

La leggenda forse più nota su di lui racconta di come salvò tre giovani vergini che stavano per essere vendute come schiave dal padre caduto in povertà. Nicola gettò in casa loro, attraverso le finestre, tre borse colme d’oro che le fanciulle trovarono sulle scarpe messe a scaldare davanti al fuoco. Per questo divenne anche il protettore delle vergini e le donne francesi lo pregavano di aiutarlo a trovare marito.Era inoltre il patrono dei banchi di pegno e le sue borse piene d’oro sono ricordate da tre palle d’oro, simbolo del commercio. Soprattutto, questo Santo è ricordato per i doni che elargiva. La vigilia del giorno di festa,

In Germania e in Olanda, i bambini mettevano fuori dalla porta scarpe piene di fieno e carote per il suo cavallo bianco, seguendo l’esempio dei loro avi che preparavano il foraggio per il cavallo di Odino. Sapevano che Nicola avrebbe cavalcato sopra i tetti delle case durante la notte con il suo compagno elfo, Knecht Ruprecht. Ruprecht aveva una verga da usare con i bambini cattivi, ma Nicola portava con sé ceste piene di giocattoli e dolci che lasciava nelle scarpe di tutti i bambini buoni.