L’attesa del Natale per me è sempre stata affascinante.

Un’atmosfera unica con odori, sapori, colori diversi da ogni altro periodo dell’anno.
Ricordo l’odore dei mandarini, il panettone, la cera delle candeline vere sull’albero di Natale; ricordo il desiderio di addobbare l’albero e l’entusiasmo nell’aprire quei piccoli pacchetti pieni di tanto amore.
Le strade illuminate i negozi luccicanti e i miei occhi spalancati per questa magia unica.
Non sempre Babbo Natale portava ciò che chiedevo nella letterina ma ero contenta ugualmente.
Ci si doveva accontentare.
Oggi un poco si è persa l’origine religiosa, prevale il consumismo il rituale giro per l’acquisto dei regali molti dei quali fatti più per abitudine che per piacere.
Ora non si sa più cosa regalare. Abbiamo tutto e troppo.
Sono i miei ricordi di bimba.
Ora sono nonna e cerco di stimolare i miei nipotini a vivere questo meraviglioso periodo con gioia e sincerità. Vorrei che credessero che il Natale porterà una luce nuova, riserverà loro un sorriso, momenti belli che ameranno ricordare.
Che il Natale doni un momento di gioia e serenità a tutti coloro che stanno vivendo una vita che non è più la loro, che nulla hanno rimasto ma che sorrideranno grazie alla generosità di tanti di noi.

             

 

 

 
   

 
                       

                         
 

 
 

 Partecipazioni Natalizie

 

 

 

 

             
                                                       
 
         
               
 
 

 
       
         
       

S’io fossi il mago di Natale farei spuntare un albero di Natale

in ogni casa, in ogni appartamento dalle piastrelle del pavimento,

ma non l’alberello finto, di plastica, dipinto che vendono adesso all’Upim:

un vero abete, un pino di montagna, con un po’ di vento vero

impigliato tra i rami, che mandi profumo di resina

in tutte le camere, e sui rami i magici frutti: regali per tutti.

(Gianni Rodari)