Un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle,
un fazzoletto o un cappello in testa, un paio di ciabatte. Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavallo della sua scopa, sotto il peso di un sacco
stracolmo di giocattoli, cioccolatini , caramelle cenere e carbone per i più monelli eccola qua arriva la Befana.

Passa sopra i tetti e scende dai camini riempie le
calze lasciate appese dai bambini. Questi, da parte loro, preparano per la buona vecchia,
in un piatto, un mandarino e un bicchiere di vino.
Il giorno dopo insieme ai regali troveranno il pasto consumato e l’impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto.

La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
con le toppe alla sottana:
Viva, viva la Befana!

La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
col vestito alla romana:
Viva viva la Befana!

La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
col cappello alla romana
viva viva la Befana!

La befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
porta un sacco pien di doni
da regalare ai bimbi buoni

La befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte, 
con la scopa di saggina: 
viva viva la nonnina!

La befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte,
se ne compra un altro paio
con la penna e il calamaio.

La befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
viene e bussa alla tua porta
sai tu dirmi che ti porta?

La befana vien di notte 
con le scarpe tutte rotte;
viene, bussa e scappa via,
la befana è mamma mia.

La Befana vien di notte 
con le scarpe tutte rotte
il suo sacco è pien di toppe
e le ossa ha tutte rotte.

La Befana

Un tempo la Befana
veniva col vento di tramontana
su una scopa e col saccone
mezzo pieno di carbone
e lasciava tanti doni
solamente ai bambini buoni.
Ma poi lei è andata a scuola
e ha imparato una cosa sola:
bimbi cattivi non ci sono per niente
non serve il carbone assolutamente!
Non serve la scopa per portare il saccone
se viaggi col razzo a propulsione.
Ci son doni per tutti i bambini,
anche se non esistono più i camini.
Se il mondo è cambiato non fa niente:
la buona Befana verrà certamente.

Leggende italiane legate alla notte dell'Epifania

Come spesso accade, quando le ricorrenze religiose si trasformano in fenomeni popolari, fioriscono miti e leggende.

In
Emilia Romagna, ad esempio, si dice che nella notte dell'Epifania le mura diventino ricotta.

Nelle
Marche e in Abruzzo si dice che nel giorno della Befana gli animali si mettono a parlare, ma guai a riferire il contenuto delle loro rivelazioni!!

A
Palermo si narra che i Re Magi attraversarono l'isola e fecero fiorire per incanto gli aranceti bruciati da una nevicata.

In
Calabria  le ragazze, la notte della vigilia, prima di addormentarsi, recitano una canzoncina augurale: se sogneranno una chiesa in festa o un giardino fiorito sarà per loro un anno fortunato.

In
Toscana i contadini infilano la testa sotto la cappa del camino cercando di vedere le stelle; solo se ci riescono possono stappare il vino nuovo... l'annata sarà buona